mercoledì 24 gennaio 2018

SECONDO INCONTRO “QUESTIONI DI INCLUSIONE”: “I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO E LA METODOLOGIA DI INTERVENTO COMPORTAMENTALE"

Il 18 gennaio, la seconda sessione del corso di formazione "Questioni di inclusione" organizzato dall'I.C. Ardea I.
Il dottor Igor Cenciarelli, presentato dall’insegnante Anna Blois, funzione strumentale per l’inclusione, ha coinvolto i corsisti riportando la sua pluriennale esperienza nell’affiancamento agli alunni con disturbo dello spettro autistico.
Si parla di “spettro autistico” per indicare l'estrema eterogeneità del disturbo e dei quadri clinici.
Certamente la conoscenza dei tratti comuni connessi alla sindrome è fondamentale come punto di partenza per l’osservazione, ma pensare a condizioni standard sarebbe deleterio, sia per la comprensione della realtà individuale, sia per la strutturazione di percorsi di aiuto e sostegno allo sviluppo.
L’adozione di questa prospettiva permette un approccio educativo rivolto non solo e non tanto al deficit, ma anche e soprattutto alla persona e ai suoi specifici punti di forza.
Lo psicologo ha descritto con un linguaggio semplice, comprensibile a tutti, le tecniche di intervento comportamentale e i principi che ne sono alla base, ma in un ottica di complessità, mettendo in luce l'impatto che esse possono avere sugli equilibri all'interno di una classe e le differenze che esistono tra una situazione "clinica" di terapia individuale, con singole variabili da tenere sotto controllo, e la situazione multiforme e di comunità di un gruppo classe.
Esiste un livello di complessità molto elevato (i vissuti e le emozioni delle persone, la situazione di handicap che coinvolge un’ intera comunità e non riguarda solo chi si ritrova con una qualche disabilità) che non è possibile gestire esclusivamente applicando dei "protocolli" predefiniti.

Numerose sono state le tematiche affrontate:
Cosa si intende per disturbi dello spettro autistico;
Come favorire la comunicazione; 
Come favorire l’interazione sociale;
Con quali tecniche si possono gestire le problematiche comportamentali;
In che modo si può facilitare  l’apprendimento  del bambino.

E’ fondamentale che per ogni soggetto venga individuato lo stile peculiare di apprendimento e di funzionamento globale, i suoi punti di forza e di debolezza in tutte le aree dello sviluppo, al fine di pianificare un intervento individualizzato e specificatamente orientato alla promozione delle competenze e quindi all’aumento della qualità di vita di quella persona