sabato 27 gennaio 2018

BAMBINI PLUSDOTATI: RICONOSCERLI E SOSTENERLI


Il quarto incontro del Corso Inclusione, Giovedì 25 gennaio, ha approfondito il tema della plusdotazione o alto potenziale cognitivo.
Il dottor Arturo Mona, psicologo e psicoterapeuta è responsabile del centro “Gli Argonauti”, centro per il trattamento dei disturbi dell'infanzia e dell'adolescenza. Opera sul territorio di Roma e provincia, e rivolge i suoi interventi ai minori (bambini e adolescenti) con disturbi dell'età evolutiva e alle famiglie. L’identificazione delle caratteristiche di plusdotazione avviene attraverso la misurazione del Quoziente intellettivo QI. Tale misurazione è possibile attraverso l’uso di test standardizzati, somministrati da psicologi specificamente addestrati. La misurazione del QI permette sia di avere una stima delle abilità cognitive complessive sia del profilo cognitivo che indichi i principali punti di forza del bambino. Generalmente, lo psicologo effettua colloqui con i genitori per ottenere informazioni più complete in merito alla vita del bambino, sia nel contesto scolastico sia extrascolastico. 
La plusdotazione si riferisce ad abilità superiori alla norma mostrate da un bambino o da un adulto. Il talento si riferisce all'eccellenza in una particolare abilità, ad esempio la musica, la memoria, il disegno. Si tratta in entrambi i casi di doti che emergono precocemente nello sviluppo evolutivo e che spesso sono scambiate per disturbi o problemi.
Il bambino plusdotato ha  una percezione di sé diversa dagli altri e questa ha spesso una valenza negativa ("ho qualcosa che non va"), renderlo consapevole e rendere consapevole la famiglia delle sue doti è il primo passo da compiere. Il secondo passo è quello di attivare tutta una serie di strategie per rendere meno sofferta al bambino plusdotato la permanenza in classe tra i compagni e gli insegnanti. Le strategie educative che si sono dimostrate più efficaci per i bambini plusdotati sono:  l'accelerazione che prevede il salto di uno o più anni scolastici; il raggruppamento che prevede la formazione di piccoli gruppi di bambini di pari abilità selezionati in tutto l'istituto per progetti di didattica differenziata; l'arricchimento che prevede la programmazione di approfondimenti e attività diversificate nel contesto scolastico (schede, libri integrativi) ed extrascolastico (attività creative, laboratori con bambini più grandi). La scelta delle strategie più adeguate è individuale e dev'essere formulata in base alle caratteristiche di ciascun bambino e in relazione ai suoi contesti di vita. L'applicazione delle strategie è invece collettiva e richiede la partecipazione e la collaborazione di tutte le persone coinvolte (genitori, insegnanti, psicologi).