mercoledì 24 gennaio 2018

CORSO DI FORMAZIONE IC ARDEA I: A LEZIONE CON CREPET

E’ iniziato il 16 Gennaio la 3° edizione del corso di formazione “Questioni di inclusione”: un’occasione di formazione per il personale della scuola, organizzato dall’IC Ardea I, con dedizione e attenzione particolare, per imparare a conoscere e riconoscere i bisogni degli alunni.
Ad aprire il corso, lo psichiatra e scrittore Paolo Crepet, presentato dal Dirigente Scolastico prof. Carlo Eufemi. Le parole del Dirigente Scolastico vanno subito ad un tema che sta a cuore a tutti in questi giorni: “Mentre noi siamo qui ad interrogarci ancora su come offrire ai nostri alunni un percorso di studi a misura del singolo, capace di fare della diversità la vera ricchezza, ci viene tolto il personale AEC che, in sinergia con la scuola, realizza la vera inclusione”. Sarà lo stesso Crepet a ritornare sull’argomento, ridando dignità a questi diritti, frutti di anni di studi, ricerche e battaglie.
Crepet indica la strada per educare: insegnare l’autonomia, l’autostima e la creatività. E’ cambiata l’educazione: “Una volta c’erano i genitori inflessibili, ed erano diffuse le sberle anche quelle preventive”, lo dice con un sorriso lo psichiatra e poi aggiunge “ora si è fatta largo una melassa, basata sul –fai come ti pare; se lo fai bene; altrimenti è uguale-”. Tocca le corde dei presenti lo scrittore: “Se i vostri genitori vi hanno insegnato la fatica di conquistare le cose, perché avete smesso di farlo con i vostri figli? Siete sul serio contenti di continuare a finanziare il divertimento dei vostri figli? Paghiamo perché camminino a quattro zampe e arrivino in come etilico al pronto soccorso? Vogliamo questo? Il coraggio è quello di togliere, non quello di aggiungere!”
Togliere, il verbo per una possibile rivoluzione culturale e antropologica, così spiegata da Crepet: “Se a un ragazzino dai tutto, gli hai fatto un danno gravissimo, gli hai tolto il desiderio. Come fai a desiderare quello che già hai? La vita è scoperta. I bambini e i ragazzi sono iperprotetti e invece dovrebbero sperimentare il dolore, le cadute, le delusioni: le sconfitte sono momenti formidabili per imparare.”
Non è mancato il riferimento alla scuola: “Il 99, 5% dei ragazzi agli esami di maturità è promosso. Ma cosa puoi fare per essere bocciato? Non studiare non basta…eppure un 4 può essere un’esperienza meravigliosa” e così si racconta: “Una volta presi 1 in matematica. Mio padre mi stupì: -1? Fantastico, hai preso più di 0, ora vedi di recuperare, altrimenti per te sarà il Vietman!- Una scuola che non boccia è una scuola marcia, Una scuola che insegna il principio che siamo tutti uguali è una grande bugia. Non siamo tutti uguali. Il merito non si acquisisce in cinque giorni. La vera trasgressione è studiare, fare le cose fatte bene
Non usa mezzi termini per dire il suo no all’uso delle tecnologie (tablet, smartphone) nella scuola del primo ciclo. “I bambini devono inventare: la manualità è una difesa eccezionale: l’angoscia si stempera facendo, creando”. Le nuove tecnologie delegano tutto ad una macchina, e rendono tutto facile, senza conquista, senza desiderio, senza passione.
Crepet, che ha suscitato molte domande e chiude con un’ulteriore provocazione: “Ma perché non vogliamo farli crescere questi figli e questi alunni? Forse perché non ci piace che si distacchino?”.

Il corso prosegue, Giovedì 18 Gennaio con un altro momento formativo prezioso: lo psicologo Igor Cenciarelli sui disturbi dello spettro autistico e le metodologie d’intervento.