E’
iniziato il 16 Gennaio la 3° edizione del corso di formazione “Questioni di
inclusione”: un’occasione di formazione per il personale della scuola,
organizzato dall’IC Ardea I, con dedizione e attenzione particolare, per
imparare a conoscere e riconoscere i bisogni degli alunni.
Ad aprire il corso, lo psichiatra e
scrittore Paolo Crepet, presentato dal Dirigente Scolastico prof. Carlo Eufemi.
Le parole del Dirigente Scolastico vanno subito ad un tema che sta a cuore a
tutti in questi giorni: “Mentre noi siamo qui ad interrogarci ancora su come
offrire ai nostri alunni un percorso di studi a misura del singolo, capace di
fare della diversità la vera ricchezza, ci viene tolto il personale AEC che, in
sinergia con la scuola, realizza la vera inclusione”. Sarà lo stesso Crepet
a ritornare sull’argomento, ridando dignità a questi diritti, frutti di anni di
studi, ricerche e battaglie.
Crepet indica la strada per educare: insegnare
l’autonomia, l’autostima e la creatività. E’ cambiata l’educazione: “Una
volta c’erano i genitori inflessibili, ed erano diffuse le sberle anche quelle
preventive”, lo dice con un sorriso lo psichiatra e poi aggiunge “ora si
è fatta largo una melassa, basata sul –fai come ti pare; se lo fai bene;
altrimenti è uguale-”. Tocca le corde dei presenti lo scrittore: “Se i
vostri genitori vi hanno insegnato la fatica di conquistare le cose, perché
avete smesso di farlo con i vostri figli? Siete sul serio contenti di
continuare a finanziare il divertimento dei vostri figli? Paghiamo perché
camminino a quattro zampe e arrivino in come etilico al pronto soccorso?
Vogliamo questo? Il
coraggio è quello di togliere, non quello di aggiungere!”
Togliere, il verbo per una possibile
rivoluzione culturale e antropologica, così spiegata da Crepet: “Se a un
ragazzino dai tutto, gli hai fatto un danno gravissimo, gli hai tolto il
desiderio. Come fai a desiderare quello che già hai? La vita è scoperta. I
bambini e i ragazzi sono iperprotetti e invece dovrebbero sperimentare il
dolore, le cadute, le delusioni: le sconfitte sono momenti formidabili per
imparare.”
Non è mancato il riferimento alla
scuola: “Il 99, 5% dei ragazzi agli esami di maturità è promosso. Ma cosa
puoi fare per essere bocciato? Non studiare non basta…eppure un 4 può essere
un’esperienza meravigliosa” e così si racconta: “Una volta presi 1 in
matematica. Mio padre mi stupì: -1? Fantastico, hai preso più di 0, ora vedi di
recuperare, altrimenti per te sarà il Vietman!- Una scuola che non boccia è una
scuola marcia, Una scuola che insegna il principio che siamo tutti uguali è una
grande bugia. Non siamo tutti uguali. Il merito non si acquisisce in cinque
giorni. La vera trasgressione è studiare, fare le cose fatte bene”
Non usa mezzi termini per dire il suo no
all’uso delle tecnologie (tablet, smartphone) nella scuola del primo ciclo. “I bambini devono inventare: la
manualità è una difesa eccezionale: l’angoscia si stempera facendo,
creando”. Le nuove tecnologie delegano tutto ad una macchina, e rendono
tutto facile, senza conquista, senza desiderio, senza passione.
Crepet, che ha suscitato molte domande e
chiude con un’ulteriore provocazione: “Ma perché non vogliamo farli crescere
questi figli e questi alunni? Forse perché non ci piace che si distacchino?”.
Il corso prosegue, Giovedì 18 Gennaio
con un altro momento formativo prezioso: lo psicologo Igor Cenciarelli sui
disturbi dello spettro autistico e le metodologie d’intervento.