Nell’orto, gli alunni
stanno bene perché tra preparando il terreno, pacciamando, seminando e
trapiantando, la sinergia non si ferma ma finisce per inserirsi e instaurarsi
nei rapporti fertilizzando l’animo umano.
L'orto ci costringe
gentilmente a guardare dove a scuola non guardiamo mai, su tra le nuvole e giù
tra le zolle, a pensare in termini di stagioni, a sporcarci le mani con la
terra, a imparare regole nuove, a dosare forza e
delicatezza.
L'orto sinergico è una
produzione agricola che utilizza l'autofertilità del suolo. Nell'orto le piante
vengono raccolte senza estirpare le radici, le foglie secche vengono lasciate
sul suolo. Piante vecchie e piante giovani condividono lo spazio insieme a
piante di famiglie diverse, creando un ambiente vario e ricco di biodiversità e
facendo dell'orto non un lavoro ripetitivo ma un sistema in continua
evoluzione, in cui sperimentare il rispetto e la cortesia per la Terra.
L’orto a scuola ha come obiettivo finale, non la crescita dei raccolti, ma la coltivazione e il
miglioramento degli esseri umani e noi, alunni, docenti, genitori e nonni,
stiamo imparando che il rispetto della vita si attua attraverso le nostre
scelte sinergico-ecologiche.
“E' più facile viaggiare nello spazio
interstellare che imitare le piante”